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Fitness Point

Studio Zanlari

Mi hanno chiesto le ragioni di questi progetto. Sono ovviamente numerose, ma credo che tra le più significative ci sia il fatto che avvertivo la necessità di ripensare il confine tra paesaggio e architettura.

 

Il contesto del parco è stimolante per la bellezza naturale in cui si inserisce il progetto. Invita ad un confronto e rende possibile una compenetrazione tra elementi di pari dignità: l’ingresso del paesaggio all’interno dell’involucro edilizio certo non è novità, ma viene ricercato un modo per declinarlo consono ai nuovi modi di abitare l’architettura. Più impegnativo è il passaggio inverso: far partecipare l’architettura contemporanea al nostro mondo visivo padano, così legato alla tradizione, non è esercizio frequente. Le grandi opere sono spesso prevaricatrici; le piccole, talvolta, hanno riscontro culturale in ambito anglosassone o francofono; meno alle nostre latitudini.

 

Tuttavia il tema è intrigante e oggi, penso, necessario e centrale dopo il riflusso antimodernista e gli strabismi conseguenti alla crisi; e allora, liberi da preconcetti, al lavoro!

 

  1. skyline bassa, orizzontale, composta da elementi articolati ma riconoscibili (atrio come portico ospitale e climatizzato in totale continuità con il parco, piscina e palestre ribassate dal piano di campagna – lo spazio spinning con vista sul verde), liberamente appoggiati alla matrice spaziale costituita dalla rigorosa maglia strutturale.
  2. Movimenti del terreno circonvicino come parte integrante del progetto, una vera e propria componente architettonica (i verdi piani inclinati e la gradonata d’ingresso come tramite e invito ad entrare).
  3. Reinventare l’involucro: non solo materiali e finiture nuovi e inusuali, anche revisione del limite sia opaco che trasparente tra interno ed esterno (aperture e varchi, funzionali ai punti di vista oltre che alle attività svolte).
  4. Compenetrazione: anche l’esterno è un “volume” da progettare, in assoluta continuità. Ed ecco che le facciate aggettano o arretrano, chiudono o aprono combinando artificio e natura.
  5. Accettazione delle nuove istanze: spesso vita sociale e domestica portano oggi a trascorrere parte della giornata in spazi intermedi tra interno ed esterno: dunque grandi superfici trasparenti permettono di vivere il soggiorno come un portico, mentre nuotando nella piscina coperta si vede la neve (se mai ancora ce ne sarà) a due bracciate di distanza.

 

Sono le attività di definizione e di caratterizzazione degli spazi (e del connettivo) a fare il progetto; funzionalità e fascinazione. La struttura, anche se rigida e schematica, deve essere capace di ospitare componenti liberamente differenziate (e, spesso, mutevoli nel tempo), come diverse sono le attività che saranno ospitate.